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domenica 28 giugno 2009

Una lapide per fra Dolcino

Per il BLOG



A fra DOLCINO
qui in Vercelli
dalla tirannide sacerdotale
attanagliato ed arso
il 1 giugno MCCCVII
per aver predicato
la pace e l’amore tra gli uomini
oggi che l’antica speranza
rivivente nei secoli
sta con la nuova era
per diventare realtà
1 giugno MCMVII

Un gruppo di cittadini vercellesi ha iniziato una raccolta di firme online perché venga esposta la lapide che commemora la figura di Fra Dolcino, amorevolmente arso sul rogo il 1 giugno 1307 dalla chiesa cattolica.

Riporto il testo della petizione e se desiderata questo è il LINK per poter apporre il vostro contributo.

Nel 1907 il movimento operaio vercellese dedicò una lapide a Fra Dolcino e volle collocata nella propria casa del popolo. Gli operai valsesiani, biellesi e vercellesi riconoscevano in Dolcino il simbolo di una rivolta le cui ragioni erano idealmente anche le loro.
La lapide a Dolcino, rimossa dai fascisti, fu ritrovata nel 1987 e portata al Museo Civico Leone. Da allora iniziò una lunga battaglia perché la lapide venisse ricollocata in un luogo pubblico.
Nel marzo dell’anno 2000 sembrava fosse giunto il momento quando la Giunta di centro sinistra, guidata dal Sindaco Bagnasco, autorizzò la sistemazione della lapide lungo lo scalone di ingresso del Municipio di Vercelli. Poco prima della fine dei lavori, però, la stessa Giunta decise di posare la lapide in un luogo assai più defilato rispetto alla posizione che tale simbolo meritava e che, ancora oggi, merita.
La Curia vercellese negò di aver esercitato pressioni, ma non nasconde la propria soddisfazione, come dichiarò monsignor Versaldi, per “l’interessamento” alla questione di alcuni consiglieri cattolici che sostenevano la giunta comunale vercellese.
Ancora oggi la scelta di “aver colto il dispiacere espresso da persone degne di essere ascoltare”, suona ancora come un’offesa al valore della laicità dello Stato, alle lotte dei lavoratori ed alla cultura del rispetto e della conoscenza. Infatti, proprio l’impegno di Fra Dolcino a rendere liberi gli uomini di vivere liberamente nel rispetto di Dio e dei propri simili (filosofia comune a gran parte dei movimenti pauperistici medioevali), getta le basi per la nascita della società moderna come oggi la conosciamo. Una società laica, garante dei diritti e della libertà di ognuno, che ha tra i suoi valori il rispetto della democrazia, l’affermazione del principio di uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge ed alla società stessa e il perseguimento della solidarietà sociale.
Riteniamo, quindi, assolutamente antistorica ed ingiusta la scelta di non esporre la lapide di Fra Dolcino all’interno del Palazzo municipale, in un luogo accessibile e frequentato dai cittadini.
I firmatari di questo appello chiedono:
1. che l’Amministrazione comunale rispetti la volontà dei tanti Vercellesi, degli intellettuali e molti cittadini italiani, che ottennero nell’anno 2000 di collocare la lapide lungo lo scalone del Municipio.
2. che la Giunta ed il Consiglio comunale di Vercelli deliberino lo spostamento della lapide di Fra Dolcino dalla sede di Santa Chiara all’interno del Municipio di Vercelli lungo lo scalone di ingresso, in una posizione che ne assicuri una grande visibilità ai cittadini.

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