Sua eminenza l’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, più noto per le cronache giudiziarie che per quelle legate all’ecumenismo, è stato infatti coinvolto due volte nelle indagini su reati contro il patrimonio.
Nel 2002 fu indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta sullo storno di fondi pubblici destinati alla fondazione "Regina Pacis" che gestisce l'omonimo centro di permanenza temporanea, venendo poi assolto nel 2005; in un'inchiesta correlata è stato peraltro condannato per diversi reati don Cesare Lodeserto, già presidente della Fondazione "Regina Pacis" e stretto collaboratore di monsignor Ruppi, che lo ha inviato in missione fidei donum in Moldavia, evitandogli il carcere. Nel 2006 Ruppi è stato indagato per corruzione nell'ambito di un'inchiesta sulla sanità pugliese che ha coinvolto anche l'ex presidente della Regione Raffaele Fitto, amico di famiglia del prelato.
Scopriamo scorrendo le pagine del SECOLO XXI che questa fulgida figura di prelato cattolico retto e meritorio di fiducia ha trovato un nuovo nemico per la chiesa cattolica, il gioco del SUPERENALOTTO.
«Occorre una legge o almeno un decreto legge per fermare il Superenalotto ……. la febbre del Superenalotto, che per alcuni è divenuta una vera idolatria, va fermata senza alcuna remora e quanto prima possibile»
Evidentemente ha paura che agli italiani non restino più denari a sufficienza da destinare per l’8x1000.
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